Schifazzo

Nel 1867 a Trapani vi erano 120 schifazzi adibite al trasporto di merci, per lo più sale, vino, ortaggi, pesce, zolfo e materiali per costruzione (tufo). Oltre a questo, gli schifazzi venivano impiegati per la pesca: in coppia (paranza) per la pesca a strascico, o utilizzando delle reti, il “tartaruni” (turtanone), il che ci conferma il doppio significato del termine “tartana” (rete o barca).

Il termine “schifazzo” potrebbe avere dei collegamenti con lo “schirazzo”, un’imbarcazione non più annoverata in tempi recenti nelle nostre acque, ma ben presente nei documenti antichi. Pantero Pantera lo cita all’inizio del 1600 tra “i vasi che veleggiano alla quadra” (navi cioè attrezzate a vela quadra) e nella prima metà del 1500 il Sansovino e diversi altri autori veneti lo menzionano tra il naviglio minore a Venezia.